Le cronache di Edith.

Buona sera a tutti :)

Sì, è vero, sono stata molto assente e non ho pubblicato più nulla.. Però sta sera sono tornata! Dan dan dan dan! E sono tornata per raccontarvi il pezzo di una storia, o meglio, della storia di Edith. Capirete chi è leggendo il pezzo di racconto che sarà anche accompagnato da immagini scattate da 

The Sims 3.

Beh, che altro dire? Buon lettura :D

Voglio raccontarvi una storia, la mia storia precisamente. Piacere, sono Edith Scarlett e vivo in una piccola isola del Pacifico chiamata Feyonia. In questa isola vivono poche persone, la maggior parte però è il gruppo di persone che si vuole distaccare dalla frenesia della città. Le famiglie più antiche sono quella degli Scarlett (la mia) e quella dei Further. Recentemente in molti si sono interessati a quest'isola. Soprattutto gli "Aiutanti". Gli Aiutanti sono delle persone che vengono sull'isola e aiutano gli abitanti dei villaggi. Nel mio villaggio è pieno di elementi anziani che hanno davvero bisogno di un aiuto, percui noi accogliamo gli Aiutanti nella nostra casa, anche se non è fra le più imponenti o le più grandi. 

La mia famiglia è composta da me, mia sorella maggiore Eliana e mia madre Upupa (sì, si chiama proprio come la specie di uccello infatti a Feyonia è pieno di questi uccelli).

Eliana, mia sorella, è una ragazza molto solare anche se a volte vorrei proprio strozzarla! Fa la civetta con tutti i ragazzi dell'isola e questo suo comportamento infastidisce molto la mamma. Mia madre esige la massima educazione e a lei non importa nulla.

Mia madre è una donna forte e molto dolce, in fondo è la mia eroina! Ha un carattere splendido ma è anche severa quando serve. Ci ha cresciute da sola dopo che mio padre morì; quando successe io avevo sì e no due anni, percui non mi ricordo nulla di lui. Eliana invece ne aveva sei e purtroppo si ricorda tutti i momenti passati con papà con nitidezza. 

Mi sedevo spesso sulla riva della spiaggia vicino alla mia casa ad osservare l'oceano. Le onde trasportavano sempre sulla sabbia qualche oggetto strano e a volte qualche stella marina senza un braccio o morta. Osservavo i gabbiani volare e formare nel cielo forme indefinite e poi proseguire per la loro strada stridendo. La sabbia in mezzo alle dita dei piedi mi faceva il solletico, mi faceva sempre il solletico, ma ormai mi ero abituata a non farci caso. L'acqua cristallina, lucente, limpida rifletteva il mio riflesso per una manciata di secondi, poi un'onda lo spazzava via. Amavo fermarmi a pensare alla mia giornata, ai miei impegni, ai miei doveri. Amavo guardare il cielo azzurro sopra la mia testa e amavo sentire il venticello passarmi tra i capelli.

La mia vita però non era perfetta, per niente. 

A Fayonia bisognava affrontare faccia a faccia ogni giorno la malattia e la morte. In quel periodo un virus stava colpendo la popolazione e non avevamo ancora trovato una cura.. Per quanto mi riguarda io potevo essere già infetta anche senza accorgermene.

Pensavo che nuotando i miei problemi sarebbero scivolati via, come l'acqua di mare sul mio corpo, invece non era così. Io sapevo che i problemi non potevano scivolarmi via. Forse lo speravo solo. Mi chiedevo spesso a cosa servissi in questo mondo così duro, falso. Già, il mondo è falso. Ci promette la vita e poi ce la distrugge da un momento all'altro. E noi non possiamo fare nulla. Inoltre decide lui il nostro destino, il destino di ognuno è segnato e non può divincolarsi da ciò che è stato prestabilito. Ad esempio mio padre. Mio padre amministrava i campi dell'isola e il raccolto era sempre fiorente, il racconto migliore di tutti. Eppure il mondo ha deciso di stroncare il suo successo facendolo morire. Non sapevo nemmeno io la causa precisa della sua morte e mia madre non mi voleva dire nulla. Vivevo all'oscuro di ciò che successe 14 anni fa. Uscii dall'acqua e il sole iniziò ad asciugarmi la pelle. Intanto vidi Eliana arrivare verso di me.

  Mia sorella venne ad avvisarmi che degli Aiutanti erano sbarcati sulla spiaggia. Aspettavamo il loro arrivo da giorni ormai. Mi disse anche di preparare il mio vestito delle cerimonie perchè quella sera ci sarebbe stata la festa per gli ospiti. Eliana era più entusiasta del solito, evidentemente c'era qualche dettaglio che aveva omesso. 

Io: "C'è dell'altro vero? Cosa mi nascondi?"

Lei fece un sorriso che le arrivò fino alle orecchie e rispose.

Eliana: "Quest'anno insieme a Charleen c'è anche un ragazzo! Un ragazzo giovane da quanto so, avrà sì e no sei anni in più di te! L'ho anche visto, è un ragazzo bellissimo!"

Diceva così di tutti i ragazzi di cui si invaghiva.. Anche se poi non erano un granchè. Le feci un sorriso e insieme tornammo verso casa, ovviamente per buona parte del tragitto lei mi parlò di questo Aiutante. Mi disse che si chiamava Logan, che aveva i capelli neri e gli occhi di un azzurro chiarissimo. Aveva un bel fisico e una voce ipnotizzante. Io però sinceramente stentavo a crederci. Non si è mai innamorata di un ragazzo in grado di farmi innamorare.

    Quando arrivammo a casa Charleen, la nostra Aiutante fissa, stava parlando con mia madre. Sicuramente mia madre la stava ringraziando per l'ennesima volta per tutto il bene che stava facendo al nostro villaggio e per tutte le scorte di cibo che ci avevano consegnato. Quando finirono di parlare mi avvicinai a mia madre e iniziai a chiederle delle novità.

Upupa: "Beh, c'è un nuovo Aiutante, Logan, è un bravo ragazzo con la testa al suo posto, se no non sarebbe venuto qui ad aiutarci di sua spontanea volontà."

Anche mia madre si mise a parlare di questo ragazzo..

Io: "Sì, lo sapevo già.. Mi ha informata Eliana poco fa.. Sembra che sia cotta di lui.."

Risposi senza pensare alle conseguenze.

Upupa: "Non è possibile! Quella ragazza mi farà diventare pazza! Ogni volta una nuova cotta! E pensare che doveva fare il suo tirocinio con lui! Edith, cambio di programma, sarai tu a seguire il nuovo arrivato. Fallo a sentire a casa sua, mi raccomando. Ah sta sera ci sarà una festa. Indossa i tuoi abiti migliori per far bella figura."

Io: "Sì mamma.."

TO BE CONTINUED...